Reti idranti e Naspo

gli impianti fissi antincendio con naspi e idrante, fanno parte della protezione antica antincendio. Le reti idranti sono tra gli impianti antincendio più utilizzati, in quanto economiche ed efficaci per un immediato intervento.

L’obiettivo principale della rete di idranti è di fornire acqua in quantità adeguata per spegnere l’incendio di maggiore entità, tramite idranti e naspi ad essa collegata. Ma non solo. Deve anche controllare l’incendio nei momenti di principio e diffusione.

Esistono due principali tipologie di reti:

  1. Reti idranti all’aperto: per proteggere in ambienti esterni. Si distinguono in reti a secco (realizzata con tubazioni non permanentemente riempite di acqua, ma di aria, per casi in cui le condizioni climatiche possono causare il congelamento dell’acqua nelle tubazioni), e reti a umido.
  2. Reti idranti ordinarie: per la protezione antincendio all’interno di edifici con dispositivi dentro (protezione interna) e/o fuori (protezione esterna) dall’edificio, sempre con tubazioni permanentemente riempite di acqua in pressione a garanzia di un rapido intervento.

Le reti di idranti all’aperto si distinguono da quelle ordinarie anche per le distanze minime di posizionamento.

La Norma Uni 10779 regola i principali componenti delle reti idranti che sono:

 idrante a muro (conformi alla UNI EN 671-2)

– naspi (conformi alla UNI EN 671-1)

– idrante soprasuolo a colonna (conformi alla UNI 9485)

– idrante sottosuolo (conformi alla UNI 9486)

– attacchi di mandata per autopompa: sono dispositivi collegati alla rete di idranti, attraverso cui può essere immessa acqua nella rete in condizioni di emergenza.

– le valvole a diluvio e i dispositivi di sfiato, tipici delle reti di tubazioni a secco

Per valutare i casi in cui la rete di idranti deve essere realizzata, se debba includere la protezione interna, esterna o entrambe, deve prima essere eseguito un processo di analisi e valutazione del rischio di incendio.

Reti idranti e Naspo

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